Come combattere la stanchezza fisica e mentale? Ci sono periodi in cui alzarsi dal letto la mattina per andare a lavorare o iniziare a studiare è davvero difficile. C’è bisogno di tanta forza di volontà ed energia, ma cosa fare se ci si sente sempre stanchi e demotivati? Cambi di stagione, periodi di forte stress fisico ed emotivo, aumenti del carico di lavoro o dello studio, possono mettere a dura prova la tua energia.

La fatica è un fenomeno biologico complesso che si verifica in funzione del tempo di veglia, dell’ora del giorno, del carico di lavoro, della salute e dello stile di vita fuori servizio. La fatica è una funzione di due principali fattori biologici: la spinta omeostatica al sonno e il ritmo circadiano della sonnolenza. La principale causa di stanchezza è il sonno insufficiente o interrotto [1].

La fatica è un problema significativo nella società moderna, in gran parte a causa delle elevate esigenze sul posto di lavoro, dei lunghi periodi di lavoro, dei ritmi circadiani interrotti, delle esigenze sociali e sociali e del sonno insufficiente [1].

Ma cos’è la fatica e come possiamo definirla?  In generale possiamo definire la fatica come quel sentirsi molto stanchi, affaticati o assonnati che deriva da un sonno insufficiente, da un lavoro mentale o fisico prolungato o da periodi prolungati di stress o ansia. Compiti noiosi o ripetitivi possono intensificare la sensazione di stanchezza. La fatica può essere descritta come acuta o cronica [1].

La stanchezza colpisce tantissime persone. Come riportato dal New York Times dopo il suo ritiro il 31 agosto 2011 dal torneo di tennis US Open, Venus Williams, vincitrice di sette titoli del Grande Slam in singolo, ha dichiarato: “La stanchezza è difficile da spiegare a meno che non ce l’abbia. Alcune mattine mi sento davvero male, come quando non dormi abbastanza o hai l’influenza o il raffreddore. Ho sempre un certo livello di stanchezza. E più cercavo di andare avanti, più diventava difficile”.

Combattere i sintomi della stanchezza fisica e mentale

Per combattere la stanchezza fisica e mentale è importante prima di tutto saperla riconoscere. Ma quali sono i suoi segni e sintomi? I principali sintomi dell’affaticamento fisico e mentale sono: incapacità di prendere decisioni e di risolvere problemi lavorativi di routine, irritabilità, sonnolenza, mancanza di motivazione, vertigini, mal di testa, depressione, incapacità di concentrarsi e memorizzare [1].

Per combattere questi sintomi gli esperti raccomandano prima di tutto di dormire 7-9 ore a notte, ma la maggior parte degli adulti non riesce a ottenere un sonno adeguato [1], poi è cruciale affrontare lo stress, uno dei principali colpevoli di spossatezza e affaticamento fisico e mentale. Come fare? Attraverso momenti di serenità per dedicarsi a se stessi, coltivare hobby o semplicemente per il  rilassamento. Tutto questo può essere d’aiuto per combattere la stanchezza fisica e mentale.

L’attività fisica è un altro alleato importante per combattere la stanchezza e recuperare l’energia fisica e mentale. Anche se può sembrare controintuitivo, quasi assurdo, il movimento aiuta a combattere la stanchezza. Una semplice camminata di trenta minuti al giorno può fare la differenza, migliorando il benessere fisico e mentale. L’attività fisica contribuisce anche a ridurre lo stress accumulato durante la giornata.

L’idratazione, infine, svolge un ruolo fondamentale nel benessere del tuo corpo. Bevi molta acqua, specialmente in condizioni ambientali calde o umide. Mantenere un’alimentazione sana, evitando cibi spazzatura, eccessivamente grassi o ricchi di zucchero, e mantenendo una regolare frequenza dei pasti, contribuisce a mantenere la mente attiva e fornisce l’energia necessaria.

Infine, gli integratori alimentari possono aiutarti a sostenere il tuo corpo e la tua mente durante periodi di grande fatica e stress, per ritrovare la carica necessaria e affrontare le sfide quotidiane.

Fonte:

[1] Caldwell JA, Caldwell JL, Thompson LA, Lieberman HR. Fatigue and its management in the workplace. Neurosci Biobehav Rev. 2019;96:272-289. doi:10.1016/j.neubiorev.2018.10.024